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L'ALLUMINIO
CENNI
L’alluminio è, in termini di abbondanza, il 3° elemento dopo ossigeno e silicio. Sfortunatamente, non si trova in natura allo stato metallico ma sotto forma di ossidi, idrati e silicati. Il minerale più conveniente per l’estrazione del metallo è la bauxite, un idrato, appunto, di allumina, roccia di natura vulcanica o sedimentaria, di colore che va dal rosso bruno al giallo, che ha subito nel corso di ere geologiche un arricchimento naturale di alluminio.
LA PRODUZIONE
La produzione dell’alluminio è divisa in due fasi:
1. Fase chimica: estrazione dell’allumina dalla bauxite;
2. Fase elettrochimica: elettrolisi dell’allumina in criolite fusa;
Quattro tonnellate di bauxite producono due tonnellate di allumina da cui si ricava una tonnellata di alluminio.
LE LEGHE DI ALLUMINIO
L’allumino puro è tenero e duttile. Questo è un limite perché nella maggior parte delle applicazioni si richiede un livello di resistenza meccanica decisamente superiore a quanto il metallo puro possa offrire. Per questo l’alluminio viene normalmente alligato con altri metalli, allo scopo di migliorarne le caratteristiche.
Le leghe di alluminio si suddividono in due categorie: in leghe da fonderia e in leghe da deformazione plastica. Le leghe da fonderia sono particolarmente adatte alla realizzazione di getti e quindi ad essere colate in uno stampo. Le leghe da deformazione plastica sono adatte a subire un trasformazione plastica.
L’effetto degli elementi di lega sulle proprietà dell’alluminio dipende non solo dalla natura e dalla quantità dell’elemento aggiunto ma, anche dalle modalità secondo le quali l’alligante si combina con l’alluminio ed interagisce con esso a livello microstrutturale. Anche gli effetti quantitativi della alligazione sono molto evidenti: quando aumenta la percentuale in peso degli elementi in lega, aumentano le capacità di indurimento ottenibili nella lega.
L'ESTRUSIONE
L’estrusione è un processo termomeccanico di deformazione plastica a caldo, in cui la massa metallica costituente la billetta viene portata allo stato pastoso mediante riscaldamento a temperature dell’ordine dei 500°C e successivamente sospinta al passaggio forzato attraverso un’apertura sagomata, che imprime la voluta forma geometrica.
La macchina usata per l’estrusione è la pressa. Il cuore del processo è la matrice costituita nella sua forma più semplice da un disco di acciaio formato a caldo nel quale una fenditura riproduce la forma del profilato che si vuole ottenere.
TRATTAMENTI SUPERFICIALI
Come per molti metalli, i trattamenti superficiali migliorano le proprietà funzionali ed estetiche delle leghe di alluminio. Le finiture più conosciute e diffuse per le leghe di alluminio sono l’anodizzazione e la verniciatura con polveri.
ANODIZZAZIONE
Questo processo crea un ossido, con proprietà diverse da quelle degli ossidi naturali e in particolare, estremamente duro per resistere all’abrasione e alla corrosione. Nel processo di anodizzazione, una corrente elettrica è fatta passare in un bagno elettrolitico in cui sono immersi i pezzi di alluminio.
VERNICIATURA CON VERNICI IN POLVERE
Le vernici in polvere si presentano sotto forma di polveri fini, solide al 100%, totalmente esenti da solventi. La vernice viene applicata mediante pistola elettrostatica sul manufatto messo a terra. Successivamenteil manufatto viene passato in forno per permettere l’indurimento della vernice, solitamente a temperature comprese tra i 160 e i 200°C. Una volta raffreddato, il manufatto è pronto per l’assemblaggio o l’imballaggio. Lo spessore del film indurito è convenzionalmente nell’ordine dei 60-80 micron. Grazie al film di alto spessore e alla densità di reticolazione, le vernici in polvere ottengono le loro proprietà di tenacità e resistenza alla corrosione.
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