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IL PVC

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Alluminio o PVC?
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CENNI

Noto come polivinilcloruro (appunto PVC), è Il cloruro di polivinile, il polimero più importante della serie ottenuta da monomeri vinilici e una delle materie plastiche di maggior consumo al mondo. 

Nella forma pura, è un materiale rigido, miscelato con composti inorganici e a a prodotti plastificanti, si presenta flessibile e modellabile. E', normalmente, stabile e sicuro nelle applicazioni a temperatura ambiente, ma estremamente pericoloso se bruciato o scaldato a elevate temperature della presenza di cloro nella molecola, che può liberarsi come acido cloridrico, come diossina, o come cloruro di vinile monomero.

LA PRODUZIONE

Il polimero si ottiene dalla polimerizzazione del cloruro di vinile monomero, formato da cloro, da carbonio e da idrogeno, poi additivato con altre sostanze, come stabilizzanti e lubrificanti, per conferirgli specifiche caratteristiche fisico-meccaniche, allo scopo di fornirgli idonee caratteristiche in relazione allo scopo di utilizzo.

Il PVC, quindi, è una miscela formata dal polimero e da altre sostanze che conferiscono le caratteristiche idonee alle applicazioni desiderate.  A secondo delle varie applicazioni e manufatti, vengono impiegate diverse tipologie di additivi:

  • Stabilizzanti che impediscono l’invecchiamento e la degradazione termica del prodotto,

  • Plastificanti per conferire al prodotto flessibilità ed elasticità,

  • Lubrificanti per facilitare la lavorazione della mescola nelle macchine trasformatrici o per conferire ai corrispondenti manufatti particolari caratteristiche, ad esempio la resistenza alla luce e all’atmosfera,

  • Pigmenti per colorare.

La trasformazione può avvenire o direttamente da resina miscelata con gli additivi in fase di produzione del manufatto o anche attraverso una fase intermedia detta di compoundazione in cui viene prodotto un blend già predisposto per essere sottoposto alla tecnica di trasformazione desiderata.

UTILIZZO

Il PVC è una delle materie plastiche più diffuse e utilizzate al mondo in migliaia di applicazioni, dall’edilizia all’imballaggio alimentare e farmaceutico, dai presidi medico-chirurgici ai materiali per la protezione civile, dalla cartotecnica alla moda e al design. E', ovviamente, utilizzato per la produzione di profili per infissi e serramenti.

L'ESTRUSIONE

È il procedimento di trasformazione delle materie plastiche attualmente impiegato per la produzione di manufatti come i profilati per infissi e serramenti.  Il corpo principale della macchina impiegata in questo processo, detta trafila o estrusore, è costituito da un cilindro entro il quale ruota una vite senza fine. Per accelerare i tempi di lavorazione e migliorare le caratteristiche di alcuni prodotti si vanno diffondendo estrusori a due o più viti.
Nella lavorazione, la mescola di PVC è immessa nella tramoggia nel cilindro, ove viene progressivamente riscaldata fino a fusione, anche per effetto del lavoro meccanico della vite stessa che, ruotando la omogeneizza e la trasporta, sospingendola verso il foro d'uscita. Questo, detto filiera o matrice, è sagomato secondo il profilo che si vuol dare al manufatto. All'uscita della filiera il prodotto viene raffreddato in modo che assuma definitivamente la forma voluta.

TRATTAMENTI SUPERFICIALI

La finitura superficiale dei profili in PVC per infissi e serramenti è realizzata attraverso l'applicazione di pellicolati posati a caldo durante l'estrusione, realizzabili in ogni variante, colorazione ed effetto desiderato. Normalmente, i profilati sono realizzati in colorazione standard, prima dell'applicazione del pellicolato (bianco, panna, marrone).

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